Museo di Barcelonnette – La Sapinière

Per comprendere meglio i legami tra Barcelonnette e il Messico, da quando i fratelli Arnaud vi si stabilirono nel 1805, e quelli che continuano ancora oggi con i loro discendenti, è indispensabile una sosta in questo museo.

Dal 1988, il museo ha sede a La Sapinière, una villa costruita nel 1878 da Alexandre Reynaud al suo ritorno dal Messico. Le sue collezioni eclettiche combinano storia, archeologia, etnografia locale ed esotica (America, Asia, Africa, Europa), belle arti e arte contemporanea.

Il doppio tema dell’emigrazione verso le Americhe (Louisiana, Messico) e l’evocazione della vita nell’Ubaye attraverso i gesti e gli oggetti della vita quotidiana offrono uno spaccato della società rurale alpina all’inizio del XX secolo.

Queste collezioni sono aperte al mondo, alle Americhe (Messico e Louisiana), alla Cina, al Giappone, all’India, alla Birmania… ma anche alla Valle, alla sua storia e al suo ricco patrimonio. La collezione di belle arti comprende dipinti di Jean Caire (1855-1935), Marie Tonoir (1860-1934), Charles Bertier (1860-1924), Pierre Michel (1900-1984), caricature di Marguerite Reynaud (1888-1967) e la collezione di Gilles e Laurence Aillaud, attualmente in fase di assemblaggio. La villa ha conservato i pavimenti in parquet intarsiato, il bagno in terracotta di Sarreguemines (1910), le vetrate Art Nouveau (i Pavots) e il salone-fumoir.

Non stupitevi di imbattervi in oggetti provenienti dall’Asia, dall’Africa e, naturalmente, dall’America mentre attraversate il portico con colonne doriche della Villa La Sapinière (1878), che dal 1988 ospita il Musée de la Vallée – Musée de France.

Tutti hanno una storia da raccontare, strettamente legata alla vita degli abitanti dell’Ubaye: 1000 petits chefs-d’œuvre du Mexique (1.000 piccoli capolavori del Messico) raccontano la cultura popolare del Paese che accolse gli emigranti barcellonesi in Messico, i quali riportarono in patria oggetti emblematici (metate, molinillo, sarape e il culto della Vergine di Guadalupe); statue e opere d’arte varie provenienti dalla Cina, dal Giappone e dalla Birmania raccolte dal viaggiatore-naturalista di Barcelonnette Émile Chabrand (1843-1893) al termine del suo giro del mondo (1882) e collocate nel suo “gabinetto delle curiosità”, recentemente ricostituito.

Ci sono ancora uova, una chimera, uccelli e pesci naturalizzati, coralli… e un’armatura da samurai riportata dal Giappone.

Lo stesso mix di culture si ritrova nelle tele orientaliste dei pittori viaggiatori Jean Caire (1855-1935) e Marie Tonoir (1860-1934), che rispondono anch’essi al richiamo dell’Oriente (soggiorni a Biskra, in Algeria).